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sabato, 20 marzo 1999 |
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VIZI CAPITALI |
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Olivetti, |
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scalate |
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e Caterpillar |
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Dario Venegoni |
Capitalismo ruspante. Per cogliere tutte le opportunità
del gruppo Telecom cela in seno, ha detto Roberto Colaninno, ci vuole «amore
per il rischio», oltre che «il coraggio e l'energia di un Caterpillar».
Questa del Caterpillar è una trasparente auto-definizione. Molte altre se ne
ricordano, nella storia finanziaria nazionale, e non tutte azzeccate. A
cominciare dal «Very powerful chairman» di Rossignolo, proprio alla Telecom,
per non risalire al memorabile «Sono venuto a fischiare la fine della
ricreazione» di Carlo De Benedetti nella sfortunata scalata alla Sgb. Mostrarsi
sicuri di sé, in simili circostanze, è essenziale. Ma se un consiglio ci fosse
concesso di dare a Colaninno, sommessamente, gli diremmo di badare a non
strafare.
Deutschland unter alles? Rolf Breuer, presidente della
potente Deutsche Bank, è preoccupato. La politica del governo, dice, porta al
«ridimensionamento della "reputazione" della Germania come punto di
riferimento» dell'economia europea. Verrebbe quasi da rassicurare Herr Breuer:
pensi che avevamo l'impressione opposta. Era dalla fine della guerra che gli
interessi tedeschi non influenzavano tanto gli avvenimenti di casa nostra. Non
è forse vero che buona parte delle discussioni sulla riorganizzazione del
sistema bancario italiano dipendono anche dalla ricerca di nuovi equilibri tra
la Commerzbank, l'Allianz e la stessa Deutsche Bank?