La scoperta del socialismo
Tutto comincia un Primo Maggio. Nel 1917, nel pieno della Grande Guerra, Carlo e Mauro (di 15 e 14 anni) assistono a Legnano al loro primo comizio politico. Lo tiene un attivista socialista di Milano, che parla di quello che sta avvenendo in Russia e dell’esigenza della pace e invita i lavoratori a costruire il sindacato per il proprio riscatto. È una folgorazione: di lì ad aderire al circolo giovanile socialista il passo è breve.
1920, l’occupazione delle fabbriche
Dopo poche settimane convulse, il movimento dell’occupazione delle fabbriche si esaurisce. I lavoratori ottengono piccole concessioni, rapidamente vanificate nei mesi successivi. E si apre la polemica all’interno della CGdL e del Partito socialista, accusato da molti di non aver saputo offrire uno sbocco politico al movimento.
Terminata la vampata, il padronato presenta il conto, ed è un conto salato. Migliaia di lavoratori perdono il lavoro. Tra di essi anche Carlo, licenziato in tronco dalla Franco Tosi. I giovani Venegoni imparano sulla propria pelle che la coerenza si paga, senza sconti