1924: inviato da Gramsci all'Internazionale
A una riunione di partito nell’Alto Milanese nella primavera del 1924 Carlo conosce Antonio Gramsci negli anni VentiGramsci, che ne apprezza immediatamente il carisma e la determinazione. Dopo alcuni incontri, è Gramsci a chiedere a Carlo, operaio di 22 anni, di entrare a far parte della delegazione italiana al V Congresso dell’Internazionale comunista, che si sarebbe aperto il mese successivo a Mosca. Il viaggio fu lungo e avventuroso, con molte frontiere attraversate illegalmente. Per il giovane operaio di Legnano una esperienza indimenticabile.
A Mosca Carlo conosce i grandi leader vecchi e nuovi del Comintern, da Stalin a Dimitrov, da Mao a Molotov. E scopre le divisioni che squassano il movimento comunista internazionale. In una tesa riunione notturna StalinStalin e gli altri leader sovietici chiedono alla delegazione italiana di sottoscrivere le accuse mosse dalla nuova maggioranza del PCUS a Trozkij. TrozkijMa Carlo Venegoni e la maggioranza si oppongono alla richiesta sovietica di appoggiare Stalin senza un dibattito e un confronto approfondito sulle tesi di entrambi gli schieramenti.
Visti inutili i propri sforzi, Stalin a un certo punto lascia la riunione, visibilmente contrariato. Il giovane legnanese si fa rispettare anche dai capi del movimento comunista internazionale, e potrà vantarsi negli anni successivi di essere uno dei pochi ad aver “detto di no a Stalin”.
Anche all’interno del PCd’I Carlo prende posizione, aderendo alle posizioni di sinistra di Amedeo Bordiga, primo segretario del partito, contro la nuova maggioranza centrista di Gramsci e di Togliatti.