La pacchia è finita. Alla fine, dopo sette mesi di pace, il locale ha riaperto. E subito i suoi frequentatori hanno inviato al quartiere segnali inequivocabili. Il primo, quasi banale, era rappresentato dalla larga chiazza maleodorante di vomito davanti al portone di casa (ma che porcherie dà da bere ai suoi clienti quel gestore?).
Il secondo segnale, più corposo, è arrivato subito dopo, un sabato notte, quando una banda di allegri clienti del pub ha ripetuto l’esercizio di abilità che è un po’ il suo marchio di fabbrica, saltando festanti dal tetto di un’auto al cofano di quella vicina lungo il marciapiedi.
Alcune auto nella zona portano ancora i segni di quella serata indimenticabile. Non è la prima volta che succede (vedi post di due anni fa), e temo non sarà l’ultima. L’impunità di cui godono gli ubriachi del pub è totale. Basta attendere.
Un caloroso “Bentornato” al pub!