Ieri pomeriggio nel giardinetto è comparso un cerchio di arbusti di lauroceraso. Davanti, cartelli di divieto di sosta, con un foglio che avvisava: “Manifestazione”. Oggi gran dispiego di vigili urbani – pardon: poliziotti locali – e carabinieri. Traffico bloccato, concitazione. Ho chiesto a un agente di che manifestazione si trattasse, questa mattina, ma non me l’ha saputo dire. Mi ha guardato anche con un certo sospetto. Verso mezzogiorno sirene, macchine blu, scorte agitate. Il sindaco Moratti e il ministro della Difesa Ignazio La Russa hanno inaugurato una targa, che ancora alle 8, stamane, non ricordo di aver notato.
I girardinetti , cinquant’anni dopo, sono dunque stati dedicati – testuale – “ai tredici aviatori italiani caduti a Kindu in Congo nella prima missione umanitaria di pace il giorno 11 novembre 1961″.
Il sindaco e il ministro della Difesa hanno messo la corona d’alloro a fianco della lapide. La banda dell’Aeronautica ha suonato, i carabinieri in alta uniforme sono scattati sull’attenti.
Intorno un gruppetto di cronisti pronti a carpire la solita ficcante dichiarazione dell’autorità, agenti della scorta, fotografi, qualche ex combattente. Del quartiere, nessuno.
Del resto nessuno sapeva, nessuno era informato. Non un manifesto, un avviso, niente.
Ho pensato che è cominciata la campagna elettorale, e che La Russa e la Moratti semplicemente curano il proprio collegio. Domani avranno la loro foto sui giornali, con la loro dichiarazione. Se avessero voluto, forse avrebbero potuto coinvolgere le scuole, distanti neanche 100 metri, o comunque il quartiere. Ma se gli fosse interessato, vi pare che avrebbero trovato un nome così? Secondo voi chi, parlando dei giardinetti della piazza, li chiamerà i “giardini dedicati ai tredici aviatori italiani caduti a Kindu in Congo nella prima missione umanitaria di pace il giorno 11 novembre 1961”?