È scomparso a Milano a quasi 95 anni Alessandro Scanagatti, partigiano nel Milanese, deportato politico a Bolzano e poi a Mauthausen, dove arrivò ai primi di febbraio 1945.
Qui fu impiegato con un altro deportato a raccogliere i cadaveri dei compagni che morivano ogni giorno nel campo. Con un carretto li portava fino alla soglia del locale del crematorio. Del campo Scanagatti vide in pratica solo questo: decine e decine di morti tutti i giorni, uomini provenienti da tutta Europa stroncati dalla fame, dalle violenze, da un lavoro condotto a ritmi insostenibili.
Tornato a casa riprese il suo lavoro di fornaio, fino a far crescere la sua panetteria, trasformandola in un impianto industriale di ragguardevoli dimensioni.
Da sempre iscritto all’ANED Milano schivo, sorridente, era legatissimo ai suoi compagni di deportazione e affettuosissimo con gli iscritti all’associazione, anche i più giovani. Sempre presente alle celebrazioni del 25 Aprile, ha portato per decenni un messaggio di pace e di ottimismo a diverse generazioni di ragazze e ragazzi.
Alla moglie e ai familiari il cordoglio più affettuoso e solidale.